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Milies è un borgo molto antico facente parte del comune di Segusino, nella provincia di Treviso ed appartenente alla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. Esso si trova in una conca ad una altitudine tra i 700 e gli 800 m.s.l.m.. Molto probabilmente anticamente gli abitanti di Segusino avevano dimora proprio in questo luogo ameno, protetto dalla dorsale montagnosa del Monte Doch-Monte Cesen ed aperto verso la pianura trevigiana. Il fiume Piave segna il confine sud del Comune di Segusino e raccoglie tutte le acque provenienti dalle catene montuose a partire dalla conca di Cortina. Durante l’ultimo periodo di deglaciazione, il suo letto era vasto ed abbondava di acqua. L’origine del nome Milies sembra derivi dal latino: Miles-militis cioè soldato. Nel De Bello Gallico Cesare cita di aver reclutato degli ottimi soldati nella valle di Feltria durante il suo passaggio verso nord. La mulattiera, in parte selciata, che da Riva Grassa porta a Milies, è molto probabilmente di origine romana.

Lo storico e scrittore trevigiano, Alvise Semenzi, vissuto circa duecento anni fa, così ci descriveva Milies nel 1861: “Altra bella regione è Milies, sopra la valle di Stramare. È questa una convalle chiusa, eccetto a mezzodì, da pendici cespugliose e da monti con una collina di mezzo, che declina dolcemente in una spaziosa circonferenza, con vaste, belle e rigogliose praterie, ricca di piante fruttifere di noci secolari, e fornita di casolari, di ampie stalle e di serbatoi d’acqua”.

Dallo scioglimento del ghiacciaio del Monte Cesen, conclusosi circa 10.000 anni fa, ed inevitabile trasporto dei detriti pietrosi a valle si sono formati i terreni moreni su cui oggi sorge il borgo.

Milies viene attraversata dal sentiero europeo E7, che fa parte dei 12 sentieri europei a lunga distanza. Il suo percorso inizia a Lisbona in Portogallo, attraversa la Spagna, supera i Pirenei e dopo la Costa Azzurra arriva in Italia, attraversato il Monte Baldo scende verso l’Adige, supera il massiccio del Grappa e giunge a Milies per proseguire verso est fino in Romania, in futuro raggiungerà l’Ucraina.

Le cime che circondano l’abitato di Milies si possono raggiungere a piedi lungo vie segnalate in circa due ore di cammino.

Ad est si trova il massiccio del Monte Cesen con Malga Molvine a 1200 m.s.l.m., che d’estate è zona di ristoro. Da lassù si gode uno spettacolare panorama che spazia dal versante nord del Monte Grappa fino agli abitati di Alano, Quero, Fener e naturalmente Segusino.

A Nord abbiamo il Monte Doch a 1394 m.s.l.m., il punto più alto del comune, che offre una vista libera su 360 gradi. Si possono ammirare: il massiccio del Grappa, i Monti Berici, i Colli Euganei, le Vette Feltrine e tutta la catena delle Dolominti Bellunesi, dalle Pale di San Martino al Monte Pelmo, la Val Belluna e tutto il percorso del Piave fino al mare. Agli inizi di giugno i prati sono bianchi di narcisi.

A metà della cresta tra Cima Doch e la Forzhela sul versante nord, nell’estate del 2003 durante una campagna di scavi archeologici sono stati rinvenuti oggetti per la caccia, come lame di pugnale e la loro datazione radio-carbonio ha fornito l’età di 5800 anni circa, equivalente a 4640 anni a.C., che corrisponde all’età del rame.

Ad Ovest c’è il Monte Vallina  a 1060 m.s.l.m. e il Poset subito sotto, il cui nome è collegato al termine posa, infatti fino agli inizi degli anni ’70 sul piccolo piazzale tra le case vi erano due pose, una delle quali alimentata da una piccola vena d’acqua.

A Milies non mancano neppure le curiosità artistiche. Dalla piazzetta si nota la chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice, conosciuta anche come la chiesetta degli alpini, datata 1875 e costruita presumibilmente su una preesistente cappella. Durante recenti restauri sono stati riportati alla luce dipinti originali di maestria e bellezza unici. Si tratta di putti angelici, decorazioni vegetali, un medaglione raffigurante Santa Lucia e la rappresentazione di Gesu’ Cristo. Sopra la porta d’entrata esternamente si può ammirare una bellissima statuina in pietra di stile romanico. L’altare Veneto-Barocco è datato oltre 100 anni prima della costruzione della chiesa stessa. Fortunatamente durante la prima guerra mondiale le linee di artiglieria non erano riuscite a colpire questo luogo di culto.

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